Vampirissimo (1974-1980)
Merita d’essere citata anche la serie Wallenstein, dove la protagonista era una creatura fatta di un impasto di carne viva, che si riproduceva trasudando pezzi di sangue e pelle: ciò porta immancabilmente alla Lilith della Genesi, che disgustò Adamo perché gli apparve piena di sangue e saliva.
Accanto a queste pubblicazioni uscivano altre collane sempre del genere, sempre ad opera dell’Edifumetto: Il Vampiro, I Notturni, I Sanguinari, ecc. Anche questi contenevano avventure porno-horror, che però non continuavano nell’albo successivo: oltre ai vampiri troviamo anche altri protagonisti, sempre reperiti nell’ambito della teratologia. I disegni erano di qualità più pregevole, in quanto erano opera anche di professionisti nascosti da uno pseudonimo.
Alla fine degli anni Ottanta la specie delle vampire a fumetti made in Italy può dirsi completamente estinta, soprattutto a causa dei mutati gusti del pubblico, orientati verso un horror più truculento e contemporaneamente umoristico, con ambientazioni metropolitane e mostri umani (basti pensare ai vampiri di Dylan Dog che sono parte attiva della società, ben integrati e travestiti: a far paura è il serial killer, il fanatico, ecc., non più gli emissari del maligno). Negli Stati Uniti in questo periodo è ricominciata una vasta produzione di serie a fumetti che hanno come protagoniste le Vampire (Vamps, Purgatory, Vampire Bites...): è probabile che anche l’editoria italiana faccia risorgere le sue eroine nere, d’altra parte Jacula fu pubblicata tre anni dopo che negli USA si leggeva Vampirella, nelle fumetterie specializzate inizia a trovarsi qualche ristampa di Zora e la Lennoxx nel 1999 ne pubblicò un nuovo episodio intitolato Il Ritorno... se è vero che i conti tornano, figuriamoci le contesse!!